| Ciao a tutti, racconto semplicemente quanto accaduto ad un mio amico. Due settimane fa gli ho telefonato e mi ha detto con voce molto fioca che era ricoverato con coronavirus. L'ho salutato e mi sono ripromesso di risentirlo quando si fosse ripreso. L'ho chiamato questa mattina e meno male si è ripreso ed ora sta bene in attesa per altre tre settimane che i tamponi negativi gli diano il lasciapassare per uscire dall'ospedale.
Lui è giovane, circa 40 anni, ed il 1° marzo ha avuto un incidente con rottura del femore, poi ricovero in ospedale rinomato, ha subito un intervento e poi è stato dimesso. Tornato a casa, dopo qualche giorno ha accusato sintomi di malessere, ricoverato, fatto tampone, trovato il coronavirus. E' stato male, sotto ossigeno per diversi giorni ed ora è fuori dalle terapie ed in attesa di poter essere dimesso.
Vi chiedo: se gli fosse successo qualcosa di molto più grave, sarebbe stato catalogato come conseguenza del coronavirus?
Ho letto per certo che ogni anno in Italia muoiono 49.000 persone per infezioni causate da ricoveri ospedalieri, inoltre ho letto anche da fonti attendibili, ma di cui non sono certo al 100%, che da gennaio a marzo 2020 i morti in totale in Italia sono 20.000 in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Se qualcuno trovasse al riguardo dati certi, sarei grato ci desse conferma. Dopo di ciò ognuno potrà ragionarci da solo sui numeri.
Una cosa sicura è certamente il fatto che i posti letto per la terapia intensiva in Italia, in seguito ai tagli degli ultimi 10 anni, sono scesi a poco più di 5.000 ed in questi giorni li stanno raddoppiando velocemente. Invece in Germania i posti letto in terapia intensiva finora erano di circa 25.000, ben 5 volte i nostri. Poi si chiedono perché in Germania i morti sono di molto inferiori ai nostri e le industrie non hanno subito grossi rallentamenti, se non dovuti alla mancanza di rifornimenti di alcuni componenti importati dall'Italia o dalla Spagna.
Se i numeri sono questi credo che sappiamo ragionarci sopra anche noi. Per il resto lasciamo perdere tutti i dati che ci propinano ogni momento, sui contagi, sui tamponi, sui decessi, sui ricoveri, sui dimessi ecc....
Siamo a casa, leggiamo e riflettiamo un po' più del solito; non beviamo tutto quello che ci dicono, perché tanti dati li girano come vogliono e non possiamo mai sapere chi e quali interessi ci siano dietro. La ricerca scientifica libera credo che in questo mondo sia molto difficile da trovare.
In tutto ciò non parteggio per nessuno, però nessuno mi può impedire di riflettere, ciao a tutti
Matteo
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